Tutti nella vita abbiamo avuto esperienza di una cicatrice, l’effetto di una ferita localizzata sul corpo. Ciò che molto spesso si ignora, invece, è che tra i numerosi vantaggi della fisioterapia vi è anche la possibilità di impiegarla come trattamento delle cicatrici.
Cosa sono le cicatrici
Per comprendere l’azione terapeutica della fisioterapia nella cura delle cicatrici è necessario approfondire il processo cicatriziale, ovvero quello che accade nel nostro corpo quando vi è una ferita a livello della pelle. Innanzitutto è doveroso precisare che esistono diverse tipologie di lesione che possono dare origine a una cicatrice: la classica ferita da taglio, ma anche quella provocata da un’ustione, un’abrasione, una lesione muscolare o anche la conseguenza di un intervento chirurgico.
Di per sé la cicatrice è l’effetto del processo di guarigione che si attiva nell’organismo quando vi è una ferita o una lesione a livello della cute e del sottocute. Propriamente si tratta di un tessuto fibroso composto da collagene e piastrine che stimolano la produzione di proteine e fibroplasti necessari per creare quella struttura fisica nella quale confluiranno le altre sostanze che riempiono lo spazio che si è creato dopo la ferita o la lesione. A differenza delle semplici ferite le cicatrici non si rimarginano, ma provocano un segno permanente sulla pelle.
Le fasi della cicatrizzazione
Il processo che porta alla formazione di una cicatrice si compone di quattro diverse fasi: emostasi, infiammazione, proliferazione e maturazione. Nella prima fase, che dura mediamente un paio di giorni, vi è un’emorragia di sangue che serve a trasportare nella zona della ferita le piastrine e tutte quelle sostanze necessarie per la proliferazione cellulare.
Nela seconda fase, quella dell’infiammazione, vi è un rilascio di leucociti e di macrofagi sostanze che hanno il compito di contrastare i batteri che si trovano nella ferita e, quindi, ripulire la zona danneggiata. Questa fase dura mediamente 6 giorni. Con la proliferazione (che dura anche fino a un mese) vi è la migrazione di apposite cellule deputate alla riparazione della ferita. Queste sostanze producono collagene in modo da consentire la chiusura della ferita e creando la cicatrice vera e propria. L’ultima fase, quella della maturazione, può durare anche due anni durante i quali le strutture cellulari della cicatrice si conformino a quelle dei tessuti circostanti.
Le diverse tipologie di cicatrici
Per completezza di informazione quando si parla di cicatrici è corretto distinguere tra diverse tipologie. Si parla di cicatrici atrofiche, per esempio, quando vi è una minore quantità di tessuto cicatriziale tale da provocare un avvallamento nella zona della ferita. All’opposto troviamo le cicatrici ipertrofiche nelle quali la produzione di tessuto è eccessiva e nella zona della lesione vi è un tessuto spesso e sporgente.
Si parla di cheloide, invece, quando la cicatrice produce un tessuto in abbondanza che modifica la cute limitrofa alla lesione. Infine vi è una cicatrice patologica quando la sua formazione provoca una modificazione del tessuto neurologico e capillare con conseguenze funzionali (dolore, ipersensibilità, eccetera) o estetiche (rossore, rigonfiamento, eccetera).
La fisioterapia come trattamento delle cicatrici
Alla luce di questa panoramica sulla formazione delle cicatrici e le differenti tipologie esistenti è possibile comprendere come la fisioterapia si riveli utile per il loro trattamento. La fisioterapia non è solamente la terapia manuale, ma anche l’utilizzo di tecnologie specialistiche tra cui la laserterapia e gli ultrasuoni che hanno un’azione analgesica, antinfiammatorie e in grado di stimolare e accelerare la riparazione cellulare.
L’utilizzo degli ultrasuoni è benefico per il trattamento delle cicatrici in quanto l’effetto vibrante agisce sulle componenti molecolari per la produzione del collagene. La laserterapia, invece, oltre a stimolare la sintesi del collagene aumenta la riparazione del tessuto danneggiato dalla ferita o dalla lesione. A questi due trattamenti strumentali si possono aggiungere anche la crioterapia (con le efficaci proprietà neurologiche, metaboliche e vascolari) e la tecarterapia che grazie alla sua tipica azione termica consente di drenare e stimolare il metabolismo cellulare.
In conclusione possiamo trovare nelle tecniche e nelle tecnologie della fisioterapia alcune componenti preziose per ridurre la produzione in eccesso del tessuto cicatriziale, favorire il corretto allineamento del collagene e contribuire a una corretta formazione del nuovo tessuto.
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